PETRONIO, FT MARINETTI, BOLOGNA, LE ROI BOMBANCE
allegorie del rumore e del tattilismo
Opera di Clerici SKRIPTURA, metricale poetico e gnostico per arpa di Francesca Cavallo
L'evento di Clerici SKRIPTURA continua la rivelazione della mente e dell'opera di F. T. Marinetti, in linea con il grande Oracolo dell'Avanguardia edito nel 1994, dizionario gnostico e sofista fondato sulla sintassi e frammenti dell'opera multiforme di Marinetti, creatore del movimento futurista, riflesso dell'operazione programmatica e allegorica che – come scrive Marinetti – contrasta l'ideologia scolastica germanica della storia come buco della serratura.
Su questo tema semantico, scritto in metri e concetti filologici contemporanei, Clerici continua ad aprire sin dal 1976 nuove porte ed intenzioni che ridisegnano il panorama della lingua italiana, intesa come lingua della mente e solo successivamente come programmi e manifesti.
Le recenti operazioni metricali analogiche di Clerici, mettendo in parallelo l'opera di Marinetti e Ariosto, permettono in questa serata bolognese di dare l'accento sul nome del grande retore romano Petronio, tramandato in un linguaggio paradossale e arbitrario che si congiunge, tra varie possibilità, con l'opera di Marinetti: Le Roi Bombance, Il monoplano del Papa (romanzo politico in versi liberi), Patriottismo insetticida (romanzo di avventure parlamentari), Mafarka il futurista (romanzo africano con la presenza in sala del grande serpente Baga della coreografia rivoluzionaria araba e italiana del linguaggio e della sintassi di Marinetti).
Si leggerà altresì Il quarto d’ora di poesia, scritto sul lago di Como nel 1944, che ben si collega con la drammaturgia satirica e petroniana di Roi Bombance (1905–1944). Clerici SKRIPTURA citerà quindi l'opera “retorica FT Marinetti”, presentata all'università di Viterbo nel 1998 con l'intervento di Fabio Mauri sull'immagine profetica di Erode nei vangeli, tratto dai film riscritti di Pasolini (Porcile) e dal documentario anticoloniale La Rabbia.
Alcune frasi paradossali ed esorciste di Marinetti come “Guerra sola igiene del mondo (ignis mundi)”, “Uccidiamo il chiaro di luna”, “Il passato ha sempre torto”, “Il buco della serratura della storia” manifestano ancora oggi il concetto apollonico di una rivoluzione spirituale che contrasta la massificazione, la corruzione idiota del linguaggio, la polemica originale di Marinetti e di Pasolini contro musei e biblioteche, ovvero contro televisione e scuola obbligatoria.
Tale intenzione riprende anche la vena surrealista (Breton, Dalì, Artaud, Buñuel), per superare in modo apocalittico la difficoltà della “santa putretudine”, di cui Marinetti è distruttore esplosivo nel linguaggio del superamento e dell’aldilà dell’omologazione.
Clerici SKRIPTURA aprirà alcuni varchi sui romanzi ancora inediti di Marinetti in Russia, in Giappone (Asia), L’Aeropoema di Gesù (Palestina e mondo islamico di Alessandria d’Egitto, mondo ottomano, luogo di nascita di Marinetti), Venezianella (dedicato alla Marchesa Casati con la realizzazione dell’indicazione di Marinetti sul genio del vetraio futurista come emblema dell’azione immediata del fuoco fuso, cfr. Burri, tattilismo di Prampolini, Aeropittura, architettura futurista).
La visione di Firenze e Milano tra opere appese al ponte dell’Arno e laghi lombardi della tragedia italiana, Il Libro dell’Aria (ode inedita al gigante divino del vulcano Etna), la visione originale e assolutamente non storica delle dinastie romane ed etrusche, e dei nomi celebri ma non decifrati di Adriano, Marco Aurelio, Caligola, Tiberio, i Triumviri, sono annunciati nel piccolo volume su Tacito, la cui introduzione di Marinetti azzera la distanza tra la mente italiana, latina e oracolare (Virgilio e Cavalcanti averroista, grammatico, storico e arabo).
Questa esecuzione metricale e introduzione di Clerici sarà poi seguita dalla proiezione di una parte del film presentato al Senato italiano nel 2002: Marinetti Vera Mente.
Durante la presentazione coreografica dell’arpa di alcune nobili donne, avremo la simultanea del mito italiano e romano, oracolare e coranico, della sibilla Kalipso e di Circe, che saranno portatrici dei tre vessilli verde smeraldo, bianco neve e rosso fuoco, annunciati nei poemi di Dante.
Citazioni dell’arte dei rumori, da Russolo a Pratella (1911), e riferimenti a Emilio Notte a Bologna (punta del Morando), si troveranno in uno scritto di Marinetti contro la natura morta, la maniera stanca (Buzzati 1944). Un’altra citazione importante riguarda il pittore Tato, la cui tuta mimetica implica un ritmo musicale pittorico in accordo con Balilla Pratella bolognese.
Bacchelli, Morandi, Ariosto, Ferrara a Bologna e la critica alla maniera stanca di Carrà e De Chirico, nonché l’Accademia delle Belle Arti di Bologna (Hotel Baglioni 1914), vanno a comporre un vasto affresco il cui nome di Petronio – satira e allegoria del cibo mistico – si congiunge alle comunicazioni del paesaggio e delle tecnologie.
Questi elementi saranno dunque introdotti da Clerici SKRIPTURA con intonazioni per arpa e un’operazione eloquente per svincolare definitivamente Marinetti dal sistema scolastico, che – come già scrisse Torquato Tasso – deve essere la fuga stessa dalla moltitudine inetta.
Questa mitografia e metodologia poetica permette, attraverso gli strumenti di SKRIPTURA (L’Oracle de l’Avant-garde 1994) e altre operazioni filologiche, di definire i presupposti contemporanei per una edizione nazionale commentata dell’opera di Marinetti.
Questo appello alle istituzioni italiane viene lanciato da Clerici SKRIPTURA come contributo per un’Italia aperta al libero commercio nel mondo e ad una strategia nuova della sua civiltà eterna verso le grandi civiltà asiatiche, mediterranee e africane.
Bologna è per Clerici il luogo per eccellenza dell’invenzione e della comunicazione mistica, fondata su una lingua sapiente e non omologata alla volgarità o al nichilismo.
Addetto stampa Fondazione SKRIPTURA
Paolo Sciortino
📞 Tel. 333 62 58 201
📧 paolosciortino.64@gmail.com
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