villa Malpigli: Triklinea
- Posted on 26 July, 2024
- L’ARCADIA IN LUCCHESIA
- By Leonardo Clerici
La regione delle Alpi Apuane, i culti eremitici e sacri delle sue selve, lo scorrere delle acque serpentine dell’Auser che lambiscono le stesse Alpi costituiscono il luogo ideale per le edificazioni delle ville della lucchesia nella continuità delle dinastie romane e delle casate ferraresi, modenesi, ravennate. Questa regione costituisce il punto focale del concetto architettonico di Fontana giardino, muro e alberi da frutta dell’Arcadia come rapporto armonico della natura delle fonti e dei giardini delle ville e domus romane negli ultimi quindici secoli
La villa Malpigli oggi villa Clerici Triklinea è stata acquisita recentemente dal conte Leonardo A. C. Clerici per stabilire la sua attività di studio e poetica tramite la fondazione SKRIPTURA (1981) e la società A.P.S. Triklinea Opera adibita ad organizzare seminari di studio, edizione di opere sulla regione e 2 sulle modalità architettoniche e spirituali della Toscana e della civiltà italiana nell’arco di tutti i periodi salienti e valorizzazione degli archivi esistenti nella regione. L’attività poetica strutturale di Clerici si avvale di una imponente biblioteca che copre l’illustre poetica di FT Marinetti (Alessandria d’Egitto 1876, Bellagio 1944) e del più grande movimento d’avanguardia (futurismo) dei nostri tempi, una collezione di testi ed edizioni rare che vanno dai classici romani ed italiani ai testi sacri orientali profetici cattolici e dell’Islam (Virgilio, Ovidio, Petrarca, Cicerone, Pietro Vittori, Torquato Tasso, Ludovico Ariosto etc etc) opere in relazione alla liberazione della civiltà italiana e romana sviluppata tramite gli eremiti camaldolesi, gli eremiti asceti e poeti, le nobili dinastie delle signorie italiane, pontificali, in relazione a Costantinopoli e alla civiltà mediterranea ottomana e del Magreb africano.
Tale attività già in essere permette alla villa Malpigli di esplicitare nella sua forma a tre ali con un centro quadrato a torre un’attività creativa di studio, scrittura, letture, eventi e seminari connessi al territorio nella sua continuità millenaria. Non si dimentichi che tra le illustri personalità emerse in questa regione abbiamo i poeti eremiti e asceti spesso sconosciuti, gli itinerari di Petrarca e Dante, quelli del Torquato Tasso, di Ludovico Ariosto compositore della sua tragedia “il Furioso” e dei poeti trovatori eredi della lingua romana, le opere di D’Annunzio, la presenza di Marinetti in Versilia, antropologi e studiosi delle civiltà asiatiche (Giappone) come Fosco Maraini che stabilì la sua dimora in questa regione. La regione delle Apuane è per la sua stessa costituzione sacra e arcaica un paradigma di tutte le montagne sacre a noi conosciute o sconosciute, un modello faunistico e di flora e minerali marmorei di cui abbiamo testimonianza anche attraverso le opere di Buonarroti che operava sulla materia marmorea di queste montagne.
Le origini della villa Malpigli Clerici Triklinea possono definirsi sacre e legate alla dinastia papale avignonese, il cui papa Giovanni XXIII, Cossa, diede mandato al notaio e legato Malpigli di conservare una parte del tesoro vaticano, in quell’epoca (XV sec.) il trapasso tra pontefici eminenti fu definito da questioni dottrinarie fondamentali che si ritrovano da un lato nel papa Benedetto XIII avignonese e dall’altro nella continuità dei pontefici di nuovo romani e dei concili di Costanza, Rimini e Basilea (cf. l’opera di Clerici la Cometa Bayle, 2008 in rapporto all’articolo sul Cardinal D’Arles nel Concilio di Basilea 1438: Alamandus)
(cf. l’opera di Clerici la Cometa Bayle, & 2008 in rapporto all’articolo sul Cardinal D’Arles nel Concilio di Basilea 1438:Alamandus).
La tomba del cardinal Cossa oggi nel Battistero di Firenze, il pontefice Giovanni XXIII, assurge quindi ad archetipo della vita e dinastia dei Malpigli a Lucca e nella villa di Loppeglia. Seguendo lo studio di Isa Belli Barsali (1964) rivediamo che la villa Malpigli a Loppeglia manifesta come da documentazione della sovrintendenza del 1938 affreschi unici nella regione Toscana attribuiti alla scuola di Michelangelo Buonarroti. Tali affreschi neoplatonici mostrano le divinità di Mercurio e Giunone proteggere sulle nuvole le città di Ferrara e una composizione astrale zodiacale che ben si unisce con lune e paesaggi tratti dai poemi eroici di Torquato Tasso. Sopra il portico a sette colonne si trova un salone oggi museo Musa dedicato alla poetica di FT Marinetti e italiana con araldi ferraresi in parte mantenuti in parte distrutti. Come risulta dagli scritti di Ortensio Lando nel XVI secolo il rapporto tra il cardinal Bonvisi a Forci e la villa Malpigli a Loppeglia era il percorso cavalleresco della regione. Forci si trova sulla collina davanti a quella di Loppeglia. Tasso ne parla lungamente nei suoi scritti e sonetti.
Va considerato inoltre che i Malpigli furono i creatori dell’Accademia degli Oscuri (coruscant accens, mi oscuro accendendo i carboni ardenti) che rinnovò l’attività diplomatica, filosofica e politica della lucchesia in rapporto alle altre signorie (Medici, Este, Malatesta, Venezia). La loggia di villa Malpigli consiste quindi in una grottesca tipica dello stile e concetto platonico petrarchesco italiano in accordo con la nozione di Arcadia ripresa poi dal poema AMINTA del Tasso fino alla melodia di Puccini nato in questa regione e ispirato da una rinascita leggiadra della melodia italiana poetica del Monteverdi e quindi dei grandi poeti italiani Tasso e Ariosto. Un insieme di altri dati architettonici compongono la villa Malpigli attualmente, una cisterna monumentale con tre volte il verdeacqua della montagna, una fontana a muro tipica dell’Arcadia e dei rapporti con i flussi dei fiumi, una cappella di famiglia, una struttura di muri a torri e giardini pensili risalenti al XIV secolo per le passeggiate dei nobili e degli accademici. In questa villa fu composto da Torquato Tasso il famoso dialogo del Malpiglio secondo ovvero del fuggir la moltitudine “con questi piango volentieri l’amore di Massinissa e la morte di Sofonisba, laudo… la pietà di Ifigenia… e dico insieme a Petrarca che bel fin fa chi ben amando more”.
La facciata della villa Malpigli ancora in perfetto stato gode di un portico di 200mq su 8 metri di altezza che tempera il clima nell’ombra estiva e nel calore invernale. Tale portico fu amputato nel XVIII secolo perdendo la connessione e la continuità con il resto della villa come risulta dalle strutture ancora esistenti nella due ville prospicenti e nelle cantine gigantesche che 4 continuano sotto tutta la proprietà. Il terrazzo, oggi museo chiuso con finestre, continuava appunto il porticato. All’interno della costruzione proprietà di Clerici abbiamo ancora come risulta dagli studi degli specialisti, delle grandi strutture sospese a volta che sono collassate nel XVIII secolo e chiuse o diminuite creando alcune stanze di compensazione. Gli appartamenti da ristrutturare sono: una limonaia a pianterreno divenuta frantoio, quattro appartamenti per ospitalità. Un appartamento lungo in un’altra ala già ristrutturato in parte in cui si evince anche la struttura originaria della torre oggi non più esistente. Il portico sotterraneo con terrazza che da sulle cantine a sette colonne oggi in perfetto stato rappresenta la villa nella sua origine di doppio portico in basso e portico sui giardini. La cantina ancora con botti secolari nei suoi sotterranei che probabilmente erano contigui al lago della villa preoriginaria. Questi sotterranei sotto la cantina sono in rapporto alla struttura originaria del castello-villa. I luoghi abitati dal conte Clerici sono oggi la parte nobile al pianterreno sopraelevato sulle cantine, il grande salone quadrato monumentale arredato con mobili cinesi, orientali, e la grande pendola dono di Bonaparte nel 1805 alla famiglia Clerici, il salone-biblioteca, la cucina, un saloncino, un salone d’entrata, un altro salone di passaggio, tre stanze da letto con corridoio, tre bagni ed inoltre, nella parte alta del portico, la musa salone di FT Marinetti dedicato alla poetica emblematica d’Ytalia,
collezione del conte Clerici con opere e mobilio della casa d’Egitto musulmana di FT Marinetti. Le origini della villa sono legate al recupero i tesori viventi della Toscana e la villa, citata insistentemente dalla studiosa Isa Belli Barsali sin dal 1964 corredata di fotografie ed esempi importanti, danno di villa Malpigli una dimensione probabilmente superiore per venustà e nobiltà arcadica di tutte le ville della lucchesia. Il concetto allegorico di villa romana platonico petrarchesco, Arcadia in lucchesia, rifuge con questo esempio unico di domus romana, madre delle ville arcadiche e degli eventi teatrali allegorici emblematici delle virtù della regione in continuità civile e nobile tra lucchesia, Garfagnana, Modena e Ferrara. Tale continuità araldica e paesaggistica permette quindi alla regione Toscana di dare lustro ad una perla dell’intelligenza italiana, politica, diplomatica e di elaborazione poetica della lingua latina, etrusca italiana, unita con l’oriente dell’impero triumvirale romano, asiatico e africano. Questa coincide con l’opera di Clerici SKRIPTURA sin dal1976 oggi presente nella nuova villa Triklinea
Tra i modelli stupefacenti della villa Malpigli abbiamo infine due esempi eccezionali a Roma: la chiesa monastero di sant’Onofrio al Gianicolo, luogo sacro della villa di Antonio e Cleopatra sul monte Giano, luogo tombale di Torquato Tasso nonché origine eremitica persiana in Egitto di Onofrio e della nobiltà ecclesiastica cattolica. La basilica di Santo Stefano Rotondo al Celio a Roma (vicus capitis africae) ha altresì, come la precedente, la stessa struttura della villa Malpigli ad archi e costruzione in alto probabilmente risalente alla domus Valeriorum. Questi due esempi romani di domus e di arcate sono evidentemente modelli della domus romana contemporanea, villa Malpigli: Triklinea.