Arti liberali e diritto dell’individuo in F. T.Marinetti

Leonardo Clerici

[08] Nel manifeste futuriste “LE TACTILISME”, Marinetti definisce nel 1921 la comune e fondante amicizia. Dinnanzi al blocco sociale e al benessere materiale, di un paradiso comunista ricercato dalle maggioranze, dinnanzi ai “symptomes” di mancanza di volontà e di “processo crudele alla vita” della minoranza degli intellettuali, “conseguente méme du grand coup de reins tragique que la guerre à im- posé à l’humanité”, Marinetti manifesta la meta dell’Amitié” come ascesi dei sensi, rinunzia alla di- stinzione abituale dei sensi del corpo, esercizio arcaico e unico (futuro perché semplicemente non rive- lato) dell”art du TACT”. Essa sviluppa la facoltà degli arti che per via della “mano” perviene ad una “communication par l’épiderme”. Nel manifesto, con aria ilare, Marinetti ricorda la sensibilità della simbolista Rachilde e la “Fusion d’une tute croisée” di Boccioni quali esempi di un feto tattile della comunicazione assoluta e delle sue lattiche. Marinetti compose anche una tavola tattile per l’occasione “Soudan-Paris” (reiterazione di Parigi e della sua comunicazione nel tempo), programmando il conti- nente nuovo del tattilismo nell’immersione totale di un “nager”. In questo senso comune dell’amicizia che tocca (epidermide) la curva elementare e selvaggia del tempo (comunicazione), Marinetti appare ancora una volta, chiaramente, il cantore e laudatore della civiltà, il poeta civile..

[09] Paul Valéry, Existence du symbolisme, A. A. M. Stols, Maestricht 1938. L’allusione a Verhaeren e al simbolismo belga da cui proviene direttamente il futurismo di Marinetti mi sembra eloquente..

page(03)